In occasione del Filmmaker Festival, a Milano fino all’8 dicembre, segnaliamo il film siriano Silvered Water, di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan, che sarà proiettato venerdì 5 dicembre, h. 20, allo Spazio Oberdan.
In Siria, ogni giorno, c’è chi filma e poi muore; altri uccidono e poi filmano. Il cineasta siriano, esule a Parigi, ha dato vita a un’opera-collage servendosi dei video postati ogni giorno su Youtube e instaurando un dialogo a distanza con una giovane insegnante curda, a partire da una domanda: “Se fossi qui, su cosa si fisserebbe la tua telecamera?”. La scintilla che ha dato il via al progetto è il video di un ragazzo arrestato e torturato dalle forze di sicurezza di Bashar al-Assad, poi postato dagli aguzzini su Youtube. Ne è nata una sconvolgente testimonianza sul valore dell’immagine in movimento in tempo di guerra, un urlo lacerante contro ogni tipo di repressione violenta che trova nell’immanente caducità del filmato amatoriale un senso di verità profonda. Tragico e miracoloso al tempo stesso, è un film che scardina ogni certezza sia sul piano filmico che su quello etico, costringendo chi guarda a osservare il conflitto e i suoi effetti da una prospettiva inedita, radicale e rivoluzionaria.