A 25 anni dalla prima edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina vogliamo raccontarvi alcuni momenti di questa avventura: quelli che ci hanno più divertito e commosso, quelli da cui abbiamo imparato, quelli che ci hanno permesso di scoprire mondi e autori oggi sulla bocca di molti e allora sconosciuti. Le nostre voci principali sono quelle di Annamaria Gallone e di Alessandra Speciale, le due direttrici artistiche.
Invitiamo tutti a unirsi a noi in questo racconto collettivo, forse il primo realizzato da un festival di cinema, mandando un messaggio a festival@coeweb.org e indicando nell’oggetto “io c’ero“.
Fin dalla prima edizione invitammo registi importantissimi: il pluripremiato Idrissa Ouédraogo con “Tilai” (a Cannes nel 1990), il grande regista tunisino politicamente impegnato Nouri Bouzid con “Les sabots en or”, Rachid Benhadj con “Louss – Roses des sables” (da allora non è mai mancato e potrebbe essere qui a raccontare con noi), Youssef Chahine: uno dei pochissimi registi egiziani distribuiti in Italia e infine (ma ne stiamo citando solo alcuni eh!) il grande e più importante documentarista africano: Jean Marie Teno, camerunense.
Il Festival del Cinema Africano ci ha permesso da subito di essere più incisivi, di esistere anche dopo la rassegna: entriamo nelle sale, nelle scuole. Allora nessuno sapeva che esistesse un cinema africano. Con l’aiuto del critico cinematografico Clément Tapsoba lanciamo una rivista sul mondo del cinema africano fortemente orientata ai temi del panafricanismo e della diaspora. “Ecrans d’Afrique/African screen” uscirà per 7 anni con collaboratori sparsi per tutta l’Africa, con una sede in Burkina curata da Tapsoba e dal regista Gaston Kaboré e una a Milano.
Annamaria Gallone
Cominciammo a produrre i primi film di registi africani di cui per prime abbiamo intravisto la potenza creativa, come “La République des enfants” del senegalese Moussa Sene Absa.
Mi viene in mente una nota tragicomica: la prima edizione del Festival è stata a febbraio. ERRORE! A Milano c’era la neve e gli africani arrivavano coi sandali! Andava trovata una soluzione immediata ok, ma dall’anno successivo spostammo la programmazione in primavera!
Nel 1991 il nostro Festival si svolgeva in piena Guerra del Golfo e non sapevamo bene come gestire l’aria di guerra che si respirava e che inevitabilmente coinvolgeva i molti registi invitati e provenienti da paesi le cui posizioni erano significativamente diverse tra loro.
Alessandra Speciale