Per molti anni Raffaele Masto, giornalista di Radio Popolare, ha battuto le strade del continente africano a caccia di storie da raccontare e retroscena da rivelare. Di questa costante ricerca si è nutrito il suo ultimo lavoro, Africa, Tam Editore, presentato ieri pomeriggio al Festival Center da Marco Trovato, direttore editoriale della rivista che porta lo stesso nome del libro.
Un lavoro, quello del reporter milanese, permeato dall’ottimismo di chi ha toccato con mano la travolgente vitalità delle nuove generazioni di giovani africani “affamati di futuro”. Un futuro, però, su cui spesso grava tuttora la minaccia di un potere politico locale interessato solo alla propria autoconservazione e di un Occidente impegnato a preservare rapporti commerciali diseguali. “Quando sento dire da alcuni politici che gli africani bisognerebbe aiutarli a casa loro penso che si esprime in questo modo chi non sa di cosa parla – ha commentato Masto – ma se volessimo davvero fare così dovremmo allora, per esempio, consentire all’olio tunisino di accedere al mercato italiano esattamente come i nostri prodotti fanno in Africa. Il punto è che nessuno vuole rinunciare ad antichi privilegi”.
Politiche neocoloniali, guerre per procura, distribuzione diseguale della ricchezza. Ma anche satrapi spodestati da rivoluzioni partite dal basso, una borghesia emergente, fermenti artistici da tenere d’occhio. Nonostante i perduranti problemi africani, Masto e Trovato hanno insomma voluto rimarcare l’immagine di un continente pronto ad affrontare con fiducia ed energia le sfide che lo attendono.
Diego Fiore