ROTTERDAM 2018: i film dai tre continenti

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Dal 24 gennaio al 4 febbraio torna l’International Film Festival di Rotterdam (IFFR), la kermesse olandese che dal 1972 accende i riflettori sul cinema indipendente e sperimentale, mettendo sempre in risalto i film nuovi e i registi emergenti.
Anche quest’anno il festival dimostra una particolare attenzione verso i lavori di filmmakers provenienti dai tre continenti: sono quasi 200 i film da Africa, Asia e America Latina che saranno presentati nell’arco dei 12 giorni della manifestazione, in un programma che prevede sezioni competitive, retrospettive e sezioni tematiche fuori concorso.

Da sempre l’IFFR guarda con interesse alle cinematografie dei paesi dei tre continenti: il suo fondatore, Hubert Bals, riteneva infatti che Africa, Asia, America Latina e alcuni paesi dell’Europa Orientale fossero una vera fucina di innovazione e creatività, e per questo, dopo la sua morte improvvisa nel 1988, fu creato un fondo a suo nome con l’obiettivo di sostenere economicamente i nuovi talenti provenienti da questi paesi ed aiutarli a realizzare i loro progetti.

AAA: I FILM DA AFRICA, ASIA E AMERICA LATINA A ROTTERDAM

L’edizione di quest’anno ha dedicato un’intera sezione tematica al cinema africano: il PACT, Pan-African Cinema Today, il cui focus principale è il movimento panafricano nel cinema.
In questa sezione sono presentati grandi classici, come La noire de… di Sembène Ousmane e Sankofa di Haile Gerima (presenti anche nel nostro catalogo COEmedia Distribuzione Cinema) e molte novità, tra cui i film sudafricani Wizard di Kagiso Lediga e Ellen di Daryne Joshua.
Il programma prevede anche alcune produzioni di Virtual Reality, la nuova tecnologia che permette agli spettatori di immergersi a 360° nei film (e che il pubblico del FCAAAL 2017 ha avuto modo di sperimentare in prima persona in una Virtual Reality Lounge allestita nel nostro Festival Center).
Invece, tra le opere prime in competizione nella sezione Bright Future 2018, sempre dall’Africa segnaliamo l’egiziano Poisonous Roses di Fawzi Saleh.

I film asiatici sono in netta maggioranza, anche nelle sezioni competitive. Tra il centinaio di film in programma, sono degni di nota A Tiger in Winter del sud coreano Lee Kwang-kuk e Satan’s Slaves di Joko Anwar, il remake di un classico horror indonesiano.

Nella selezione dall’America Latina troviamo film soprattutto da Brasile e Argentina, come Inferninho, opera prima in concorso di Guto Parente e Pedro Diogenes, e La película infinita di Leandro Listorti.

Per maggiori informazioni, il programma completo del Festival di Rotterdam qui.

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