A 25 anni dalla prima edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina vogliamo raccontarvi alcuni momenti di questa avventura: quelli che ci hanno più divertito e commosso, quelli da cui abbiamo imparato, quelli che ci hanno permesso di scoprire mondi e autori oggi sulla bocca di molti e allora sconosciuti. Le nostre voci principali sono quelle di Annamaria Gallone e di Alessandra Speciale, le due direttrici artistiche.
Invitiamo tutti a unirsi a noi in questo racconto collettivo, forse il primo realizzato da un festival di cinema, mandando un messaggio a festival@coeweb.org e indicando nell’oggetto “io c’ero“.
Ogni anno dedicavamo una retrospettiva a un paese africano: abbiamo iniziato dal Senegal, in omaggio a Ousmane Sembène, considerato il padre del cinema africano…
Alessandra Speciale
…e World Cinema Foundation di Martin Scorsese, che restaura i capolavori mondiali ha provveduto al restauro di “Borrom Sarret” (1963) di Sembène. La seconda retrospettiva è dedicata al Mali e abbiamo Souleymane Cissé. Il rapporto con tutti i registi che abbiamo incontrato è rimasto molto forte perché abbiamo continuato a seguirli in tutta la loro carriera.
Annamaria Gallone
Ricordo che nell’edizione del 1992 – la seconda – c’era in giuria Marco Muller. In concorso presentavamo un film sulla condizione femminile in Kenia: “Saikati” della regista Anne Mungai, ambientato in un remoto villaggio della savana. La regista, pur di realizzare il suo film, aveva dovuto “compiacere” l’ente per il turismo che l’aveva finanziato, inserendo delle brevissime scene assolutamente non pertinenti con la narrazione: mongolfiere, safari, animali…). Muller si è alzato e ha abbandonato la sala sdegnato per l’affronto inferto alla settima arte…Tragedia?
Alessandra Speciale