Djibril Diop Mambéty
Regista e attore cinematografico senegalese, nato nel 1945. Nonostante i pochi film realizzati (due lungometraggi, tre mediometraggi e due cortometraggi) ha contribuito, in maniera sostanziale, all’evoluzione del cinema africano, ponendosi come il più rappresentativo e originale cineasta di tutta la storia del cinema dell’Africa subsahariana. Di famiglia musulmana, compie studi teatrali nella capitale senegalese e recita nella Troupe Nationale Daniel Sorano. Il suo esordio nella regia risale al 1968 con il cortometraggio Contras city. Touk Bouki (1973), suo primo lungometraggio e capolavoro, nel quale la ricerca estetica tocca i livelli più sperimentali e innovativi è stato montato a Roma, dove il regista venne arrestato per aver partecipato a una manifestazione antirazzista e liberato grazie all’intervento di amici e colleghi come Bernardo Bertolucci e Sophia Loren. Dopo questa drammatica esperienza trascorrono sedici anni prima del ritorno al cinema con Parlons grand-mère (1989), cortometraggio girato sul set di Yaaba (1989) di Idrissa Ouédraogo, esemplare riconferma del suo talento. Hyènes (1992), suo secondo lungometraggio, tratto dal dramma teatrale Der Besuch der alten Dame (1956) di F. Dürrenmatt è presentato in concorso a Cannes.